Achille e Aiace

Il pendente è ispirato alla scena di Achille e Aiace che giocano a dadi della famosa anfora a figure nere attribuita al ceramista ateniese Exekias. L’anfora fu prodotta nel 530 a.C e rinvenuta a Vulci (VT, Lazio)ed è attualmente conservata nei Musei Vaticani.

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Scheda Archeologica

Il perfetto inquadramento di scudi, lance e profili accompagnano il nostro sguardo sulla scacchiera, su due guerrieri micidiali che rubano un momento di svago alle atrocità della guerra di Troia. Vediamo una scena di amicizia profondamente umana. Ma un antico greco avrebbe visto molto di più, perché l’agòne con scacchiera e dadi è molto di più: è la vittoria determinata dal caso (i dadi). È la vita umana soggetta inevitabilmente all’ ineluttabile supremazia della sorte. Achille che qui vince sarebbe morto, ucciso in battaglia, e Aiace avrebbe trasportato il suo corpo per poi suicidarsi dopo la perdita delle  armi di Achille vinte da Ulisse. Sono due eroi, ma umani e quindi due perdenti sconfitti dal destino.

Materiali e Tecnica

I gioielli sono in argento italiano 925 platinato

Il prototipo nasce da un disegno a mano molto dettagliato ispirato alle immagini del reperto originale. La lamina d’argento è stata ritagliata e incisa con seghetto e laser sulla base del disegno. La lavorazione viene completata dalla lucidatura a specchio a mano e la rodiatura.

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