
La fibula era una spilla utilizzata come accessorio per agganciare diversi capi del vestiario, molto utilizzato in antichità. Naturalmente in base alla quantità di fibule e alla preziosità del metallo (ferro, bronzo, argento,oro) e la complessità compositiva della lavorazione potevano figurare da status symbol e indicare cioè il rango sociale della persona.
Gli archeologi le rinvengono in tombe a incinerazione e inumazione. In quest’ultimo caso è possibile ritrovarle sui resti scheletrici del corpo nella posizione originaria. Spesso una coppia di spille è all’altezza delle spalle in posizione simmetrica che è interpretabile in relazione all’uso di un mantello. Altre volte si trovano intorno al capo ed è ipotizzabile che servissero a decorare e fissare all’ acconciatura il velo.
La fibula realizzata da Nymphè riproduce un tipo diffuso in tombe femminili in Campania (Calatia, Capua, Sala Consilina, Pontecagnano, Arenosola), Calabria (Francavilla Marittima e Amendolara).e Basilicata (Roccanova). dalla fine dell'”VIII e per tutto il VII sec.a.C.. L’esemplare in foto proviene dalla tomba 110 della necropoli SO di Calatia esposta al Museo di Calatia (Maddaloni, Napoli).
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