Astragalo

CHI HA VOGLIA DI GIOCARE A DADI? 🎲🎲🎲 Gli astragala in argento dorato e platinato realizzati con la tecnica della fusione a cera persa, ho creato il prototipo a mano in cera osservando vari esemplari. In foto vedete una parte della famosa statua di fanciulla che gioca a dadi dell’Antikensammlung di Berlino.

55,00 

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scegli il metallo del pendente abbinato alla catenina rolò sempre d'argento italiano 925

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Scheda Archeologica

L’Astragalo o Talo è un ossicino situato nell’articolazione del piede dell’uomo e nella zampa degli animali,
che si articola con la tibia ed il perone in alto, con lo scafoide in avanti e con il calcagno in basso. Ha incuriosito sin dall’antichità per la sua forma estremamente particolare, caratterizzata da sei sfaccettature
differenti l’una dall’altra.
L’astragalo, per la sua facile reperibilità, trovò nell’antichità utilizzi e funzioni diverse.
Fu molto utilizzato come strumento di gioco infantile e d’azzardo, nonché come strumento per pratiche magiche o divinatorie. In altri casi persino come simbolo o peso ponderale grazie all’inserimento di piombo.
Tali ossicini, come racconta Apollonio Rodio (Argonautiche, III, 114 e ss.), trovarono una tale diffusione nel mondo antico da essere considerati simbolo di grazia ed innocenza legati all’infanzia e simbolo di incertezza
della vita e dell’amore connessa alla maturità.
Nell’antichità i filosofi Aristotele (Politica, VII, 15) e Platone (Leggi, 643) ne sottolineavano l’importanza come forma di educazione e preparazione alla vita per fanciulli ed adulti. Ovidio (Ars Amatoria, III, 355-356) ne evidenziava l’efficacia per ingraziarsi il favore della donna amata e l’utilità per le stesse donne, per le
quali un gioco astuto avrebbe facilitato le relazioni.
Il meccanismo del tiro a sorte a del gioco applicato alla divinazione era chiamato Astragalomanteia. Fu impiegato nella divinazione oracolare, spesso associata alla coppia Apollo/Hermes.
La forte simbologia dell’astragalo ed i suoi conseguenti poteri protettivi e salvifici, spesso legati a Dioniso ed Asklepio hanno reso tale ossicino un potente talismano apotropaico sin dall’antichità.

Ludovica Capano

M. Fittà, Giochi e giocattoli nell’antichità, Milano 1997.
G. Rohlfs, L’antico giuoco degli astragali, in Lares, 30, 1964, pp. 1-14.
F. De Ficoroni, I Tali ed altri strumenti lusori degli antichi romani, Roma 1734.
P. Amandry, Astragalo, in EAA, 2, Roma 1994, pp. 492-494.
W.R. Halliday, Greek divination. A study of its methods and principles, Chicago 1967.

Materiali e Tecnica

II gioielli sono in argento italiano 925 rodiato/ bronzo placcato d’oro 18 Kt

La lavorazione nasce da un modello in cera realizzato a mano e trasformato in metallo mediante l’antica tecnica della fusione a cera persa. Con le nuove cere ricavate dal calco del prototipo si  ottengono nuovi prodotti di fusione che vengono poi rifiniti e lucidati a mano. La lavorazione del metallo termina con la rodiatura/doratura.

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