Pane carbonizzato

Quando ho pensato che la pagnotta a spicchi carbonizzata potesse essere un perfetto gioiello da #archeologiachesindossa Nymphé mi emozionava il pensiero che l’alimento più povero, universale e antico del mondo potesse diventare un gioiello prezioso.
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Eppure c’è una storia sempre, quella di un liberto sopravvissuto all’eruzione del Vesuvio, la quotidianità di un forno, la straordinaria conservazione di un pezzo di vita di duemila anni fa, e l’incredibile somiglianza con la nostra realtà dello stesso profumo di pane.
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Il gioiello é una miniatura della famosa pagnotta carbonizzata a otto spicchi scoperta a Ercolano nel 1748 nella Casa dei Cervi oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.

65,00 

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scegli il metallo del pendente abbinato alla catenina rolò sempre d'argento italiano 925

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Scheda Archeologica

l gioiello é una miniatura della famosa pagnotta carbonizzata a otto spicchi scoperta a Ercolano nel 1748 nella Casa dei Cervi oggi al Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
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I vari esemplari sono ritirati un po’ dalla loro forma originale per la perdita di liquido e l’improvviso scoppio di calore – stimato a 400 gradi. Il forno di mattoni in cui era collocato proteggeva parzialmente la pagnotta dalla distruzione della colata piroclastica che seguì l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. I tagli in spicchi, precedenti la cottura, rendevano il pane più facile da condividere. Lo spago facilitava il trasporto e la produzione di pagnotte della stessa misura.
Plinio (n.12. 33, 26) ricorda l’uso di timbrare il pane e anche questo ha un sigillo che riporta: “cELERIS.Q.GRANI / VERI.SER” (CIL X 8058, 18) “Celer, servo di Q. Cranius Verus”.
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Il signaculum è un timbro a lamina rettangolare con testo retrogrado a lettere rilevate ed è stato identificato a Roma nell’Antiquarium Capitolino Celere potrebbe essere lo stesso personaggio ed è noto per essere sopravvissuto all’eruzione infatti il suo nome compare in un elenco successivo di schiavi liberati.
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Quinto Granio Vero, appartiene ad un ramo della gens Grania probabilmente puteolana insediatosi ad Ercolano, dove risulta un fundus Granianus nelle tavolette Ercolanensi (TH 64 e 32).
Il timbro sul pane può essere un titulus officinae col nome cioè del titolare della struttura che produceva il pane, cioè il “pistrinum” (forno e mulino per panetteria),
Oppure può essere il titulus di proprietà cioè il nome di chi porta a cuocere in un forno pubblico l’impasto realizzato in casa.
Il pane stesso è importante in quanto dimostra che Celere possedeva la villa, nota come Casa dei Cervi, dove fu scoperto il pane.

Materiali e Tecnica

Il gioiello è in argento italiano 925 rodiato/dorato

I prototipi sono stati realizzati sulla base di disegni digitali eseguiti sulla base del confronto tra diverse foto dei reperti originali. Dopodiché i disegni sono stati rielaborati per la stampa 3D. I prodotti stampati in resina sono stati usati per la lavorazione di calchi in gomma dai quali trarre le cere. I modellini in cera vengono fusi in metallo secondo l’antica tecnica della fusione a cera persa. I prodotti di fusione vengono rifiniti a mano, segue la saldatura di altre parti e la lucidatura. La lavorazione termina con la rodiatura o la doratura.

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