Cavallino di Olimpia

lo stile geometrico di fattura laconica diventa contemporaneo!Il pendente è ispirato al cavallino dii bronzo da Olimpia in stile geometrico di fattura laconica conservato al Museo del Louvre di Parigi. Una tesi di dottorato sintetizzata in un splendido gioiello Nymphé. Qui c’è tutta la filosofia del marchio: una ricerca professionale, il contributo di un’archeologa e una creazione elegante in stile antico ma straordinariamente attuale. Realizzato interamente in argento con la tecnica della fusione a cera persa.

55,00 

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Scheda Archeologica

Nel corso del periodo geometrico in Grecia (XI-VIII sec. a.C.) acquisiscono molta importanza i grandi santuari, come quelli di Olimpia, Delfi e l’acropoli di Atene. Qui i fedeli si recavano per delle offerte per ingraziarsi le divinità che potevano contemplare anche delle piccole statuine in bronzo. Dall’VIII sec. a.C. trovano larga diffusione i temi zoomorfi, per cui numerose sono le statuine di tori, arieti e uccelli, ma il prediletto è certamente il cavallo. Si tratta si un animale che simboleggia la nobiltà, perché associato alla classe sociale dei cavalieri che facevano parte dell’aristocrazia. Sono spesso realizzati con la tecnica della fusione a cera persa e poggiano di frequente su una base piena (anche se talvolta è traforata) che potrebbe indicare che fossero fissati originariamente su un oggetto in legno, andato oggi perduto. Lo stile, caratteristico di questo periodo da cui deriva anche il nome con cui viene canonicamente ricordato, prevede un grande rispetto delle proporzioni geometriche fra le varie parti del corpo, emergono la snellezza, i muscoli tirati e il muso molto affusolato dell’animale.

Dott:ssa Maria Pina Garaguso

Materiali e Tecnica

II gioielli sono in argento italiano 925 rodiato/placcato d’oro 18 Kt o bronzo.

La lavorazione nasce da un modello disegnato a mano sulla base delle immagini del reperto archeologico. Il disegno è stato poi rielaborato digitalmente e stampato con stampante 3D in resina fondibile. Il prototipo è stato poi trasformato in metallo mediante l’antica tecnica della fusione a cera persa. Il prodotto di fusione è stato poi lungamente rifinito a mano. Con le nuove cere ricavate dal calco del prototipo si ottengono nuovi prodotti di fusione che vengono poi rifiniti e lucidati a mano. La lavorazione termina con la rodiatura/doratura.

 

 

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